domenica 29 ottobre 2017

Sassari - Olimpia il pagellone

Theodore 5. Poco lucido, trova qualche sprazzo a meta' partita, 30% al tiro 6 perse -1 di valutazione, non si puo' prescindere dal play nel goco di Pianigiani. Cotto.
Bertans 7. Preciso al tiro, serve quattro assist, subisce 5 falli, 34 minuti in campo, forse troppi. Cecchino.
Micov 5,5. Non la mette dalla lunga, gioca venti minuti, forse l'unica cosa positiva di questa partita. Comunque stanco. Assente
M'Baye 4. Solo perche' non scendiamo sotto questo voto. Non la mette dal campo, in difesa invedibile. Quacuno deve spiegargli cosa vuol dire taglia fuori. Evanescente.
Cusin 6. Bene nel primo quarto contro Jones, poi non si e' preticamente piu' rivisto. Incompreso.
Cinciarini 4,5. Il mezzo punto per i quattro assist. Troppo incerto quando deve guidare la squadra, due passi indietro rispetto a Barcellona. Confuso e infelice
Fontecchio 5. Ennesima possibilita' sprecata, tabellino come un encefalogramma piatto. Si deve svegliare.
Abass 6,5. Il migliore degli italiani in campo. A differenza di Fontecchio sfrutta l'occasione di avere 21 minuti in campo. Presente
Pascolo n.g. Riteniamo non sia giudicabile in queste condizioni di salute. Convalescente
Jefferson 6. Come i punti segnati. Sicuramente meglio di M'Baye. Con questo Cusin non capiamo perche' il coach continui a provarlo da 5. Incompreso
Gudaitis 6,5. Converte in punti gli errori dei compagni. La vede poco in attacco. Secondo per valutazione, subisce troppo Planicic fino ad arrivare al quinto fallo. Roccia
Pianigiani 5. Prova a fare turnover ma alla fine si riduce a tirare il collo a Theodore chiaramente fuori partita. Non trova soluzioni adatte a contrastare il gioco di Sassari.

giovedì 26 ottobre 2017

Olimpia - Barcellona il pagellone

Finalmente arriva la W


Cinciarini 6.5. Appena entrato manda al bar Presley e mette quattro punti quando l'attacco non gira. Torna a far confusione nelle azioni successive, facendosi dominare da Navarro. Nella seconda meta' di partita e' piu' ordinato e' concreto, soprattutto in difesa. Finalmente
Tarczewski  7. Presente a rimbalzo, aveva davanti un cliente non facile come Seraphin e lo ha fatto uscire con le ossa rotte. Preciso al tiro. Peccato per qualche fallo di troppo. Intenso
Micov 6. Solo per l'antisportivo finale. Non sta in piedi e si vede dall'inizio, in attacco fa fatica, in difesa e' il solito combattente soprattutto quando si attacca a Moerman rendendogli la vita difficile. Esausto
Theodore 8. Decide di vincere e lo fa...forse troppo presto. Inizia male, orfano del Mini Mamba, si siede respira e cambia la sua e la nostra partita. Dimostra di avere attributi per quattro. Indomabile
Bertans 6,5. Impreciso al tiro, le sue triple mancano e tanto. In difesa e' il primo a spegnere l'interruttore a Navarro, e ferma chiunque gli passi a tiro. E' il giocatore con piu' minuti in campo. Saracinesca
Kalnietis 7,5. Il ruolo di straniero di coppia inizia a stargli bene addosso. La spiega in mezzo al campo. Vale la partita il favoloso assist per  Gudaitis. Da play molto bene, poi da guardia e da ala piccola. Rinato
Gudaitis 7. Vagonate di rimbalzi da entrambe le parti del campo. Fa sentire il suo peso contro Tomic. Mette il libero della vittoria ed tap in nel momento decisivo. Domina sotto le plance. Re del pitturato
M'Baye 5,5 . Come al solito parte bene in attacco, mentre in difesa ha delle amnesie pesanti. Ha sulla coscienza tanti canestri facili del Barcellona. Finisce in panca quando conta, e non si alza piu'. A scuola di tagliafuori
Pianigiani 7: Finalmente raccoglie quanto seminato. Fa di necessita' virtu' ed ha il coraggio di andare con i tre piccoli per provare a vincerla ed i fatti gli danno ragione. 

martedì 24 ottobre 2017

Real Madrid 100 - Olimpia 90

L'Olimpia vola a Madrid per la prima partita del doppio impegno settimanale contro le spagnole.
I padroni di casa si presentano privi di  Randolph e Kuzmic, oltre al lungo assente Llull

Staritng five:
Real Madrid: Campazzo, Doncic, Radoncic, Taylor, Ayon.
Olimpia: Theodore, Goudelock, Micov, M'Baye, Tarczweski.

Primo quarto: 30 - 28
L'Olimpia parte senza timori reverenziali andando a cercare l'area, ma in difesa concede troppo alla transizione veloce dei madrileni.
Sono Micov e M'Baye a prendersi sulle spalle l'attacco biancorosso, mentre dall'altra parte e' Campazzo ad approffittare degli spazi lasciatigli per accellerare il gioco.
Due triple di Micov e Goudelock permettono a Milano di chiudere sul -2.
Laso chiede chiaramente ai suoi di portare i piccoli milanesi in post basso per sfruttare la differenza di taglia fisica.
In questo inizio di partita Doncic piazza 10 punti e 3 assist e 2 rimbalzi.

Secondo quarto: 24 - 26 (54 -54)
Mini Mamba riparte come aveva finito, e Gudaitis che inizia a far la voce grossa sotto canestro permettono ai biancorossi di tornare in vantaggio.
Rudy con il suo solito "cinema" riesce a portare a casa tre liberi su fallo di Gudaitis ben prima dell'azione di tiro.

Due triple di Vlado ed una stoppata del Cuso portano al +4 Milano.
Randle continua a farci male con le sue penetrazioni.
Cuso si toglie lo sfizio di stoppare anche Doncic, mentre l'attacco guidato da un Mantas, finalmente ad alti livell, sembra acquisire maggior fluidita'.

Le nove perse fino a questo punto e gli errori ai liberi rischiano di costare caro all'Olimpia nell'economia generale della partita.
Laso in questo quarto sembra aver ragionato gia' in prospettiva doppio impegno facendo riposare a lungo Doncic ed Ayon.
Micov, Goudelock e Gudaitis gia' in doppia cifra,

Terzo quarto: 27 - 20 (81 - 74)
Continua la faccia giusta dei ragazzi, e si rientra in campo con un gioco da 4 punti di Bertans, seguito da una penetrazione di Theodore che frutta due liberi ed il massimo vantaggio (+6), ma dall'altra parte c'e' Doncic e si torna in parita'.
Altre due perse innescano la transizione di Campazzo, e coach Pianigiani e' costretto a chiedere time out, con il parziale aperto di 10/0 per i padroni di casa. Purtroppo usciamo dal minuto di sospensione con altre due palle perse, e la partita sembra scappare via.
Purtroppo quando il Real ha alzato l'intensita' ci si e' sciolti come la neve al sole, l'antisportivo sulla penetrazione di Doncic rischia davvero di mettere la parola fine sulle speranze biancorosse.
20 - 0 e' parziale davvero pesante, come pesante e' l'incapacita' milanese di arrivare al tiro.
Si sblocca finalmente l'attacco Olimpia M'Baye, Gudaitis e Micov riportano lo svantaggio sotto la doppia cifra, questa squadra dimostra carattere e si riattacca alla partita.
Purtroppo il metodo arbitrale non e' lo stesso sulle due parti del campo e il Real ci rimanda a - 7.

Quarto quarto: 19 -16 (100 - 90)
I grigi vogliono decidere la partita fischiando quarto fallo e tecnico a Theodore su un'azione a 20 metri dal canestro.
Rimaniamo comunque aggrappati alla partita con tutto cio' che ci e' possibile, Goudelock con le penetrazioni e Mantas in  coppia con Arturas sul p&r continuano a produrre punti.
Milano si fa prendere dalla fretta, due triple di Kalnietis e Mini Mamba  per il meno tre si spengono sul ferro e solo al terzo tentativo ci arriviamo, e' Caseur a ricacciarci indietro.
I biancorossi entrano in riserva e Taylor e Campazzo chiudono la partita con due triple.
Lo scarto in doppia cifra e' una punizione eccessiva, e forse lo e' anche lo 0 - 3 con cui l'Olimpia torna a casa.





 












domenica 22 ottobre 2017

Olimpia - Brindisi le pagelle


Goudelock 7 - Ne mette 19 con 3 assist, in assoluta scioltezza. Si e' sforzato di servire i compagni e non tenere la palla in mano. Efficace
Micov 7.5 - Gioca come se fosse al campetto con gli amici, e domina la partia. Piazza anche un paio di assist da applausi. E' il nostro MVP. Essenziale
Pascolo 6,5 - Finalmente rivede il campo. Parte con tanta voglia in attacco forzando. In difesa e' il primo a buttarsi sulle palle vaganti e piazza anche due stoppate. Ci voleva
Cinciarini 7,5 - Parte in quintetto e trova subito il canestro. E' lui a dare la carica ad inizio ripresa, trovando 8 punti nel terzo quarto. Bene anche nella meta' campo difensiva. Carico 
Cusin 6 - Buon impatto sul match in attacco, ne mette 8 e non sbaglia neanche un tiro. In difesa qualche salto di troppo e soffre Lalanne. Garanzia
Theodore 6,5- Gioca con il limitatore, probabilmente ha bisogno di altro tipo di minutaggio ed intensita' agonistica per poter prendere in mano la squadra. Regala qualche penetrazione lasciando l'avversario sul primo passo. Meta' delle palle perse di Milano sono sue. In controllo
Jefferson 5,5 - Parte male, poi arrivano due liberi ed una tripla. Un po' piu' presente a rimbalzo, anche se e' ben altra l'intensita' che gli si chiede. Segnali di vita
Gudaitis 7 - Ben altro impatto rispetto all'Eurolega. Presenza costante nel pitturato, anche a minutaggio ridotto chiude in doppia cifra, sbagliando un solo tiro dalla lunetta. Costante
Abass 6 - Dimostra di esserci quando concessi minuti in campo. Bene in difesa mentre in attacco sembra nascondersi. Quando finalmente si prende il tiro dalla lunga non sbaglia. Finalmente
Pianigiani 7 - Gestisce in modo corretto i minutaggi, partita non difficile da interpretare tecnicamente. Riesce a dare la giusta carica ad una squadra che ha bisogno di agonismo.

M.

giovedì 19 ottobre 2017

Le pagelle di Olimpia - Fenerbache

Ecco il pagellone di Paolo Cribio':

Theodore 6,5. Bene in fase di realizzazione. Così così in difesa. Male in fase di costruzione. Sicuramente non gli mancano gli attributi.
Goudelock  5. Parte bene, poi si eclissa. 9 Punti nel primo quarto, poi il nulla. Rifiuta i tiri, troppe volte rimane con la palla in mano intestardendosi. Senza di lui non si vince. 
Micov 7,5. Sempre in campo. Sicuro affidabile. Mette la tripla che porta ai supplementari. Facciamogli tirare il fiato.
M'Baye 6. Risultato della media tra attacco e difesa. Esemplare il 2+1 concesso alla fine, troppe volte molle sull'avversario. Per contro un grande inizio partita dove e' stato il terminale offensivo di Milano.
Tarczewski  4.. Nullo davanti. Si fa mangiare in testa a rimbalzo dagli esterni "turchi".
Mantas 6, Meglio la prima della seconda volta sul parquet, piu' presente rispetto al recente passato.
Bertans 7,5. Sstituisce Drew, e lo fa alla grande. L'esterno che mancava lo scorso anno. Meno telepass del solito dietro. Spesso deve costruire in proprio ma lo sa fare bene.
Gudaitis 5. Lascia troppi dubbi e punti vicino ai tabelloni. Cioè dove dovrebbe essere a casa sua. Segna solo dalla lunetta. Stasera mani meno solide che nelle precedenti apparizioni. 
Jefferson Cusin ng.  Anche se per l'energia messa in campo e' agli opposti.
Pianigiani 5. Troppi canestri subiti nello stesso modo. Sembra rincorrere sempre. Quando la butta in caciara rientra. Delusione.

Pubblico 6,5. Finalmente, anche se solo a tratti si e' giocato in casa.

domenica 15 ottobre 2017

Milano passa a Capo d'Orlando, ma che fatica

La seconda tappa della lunga trasferta di questa settimana, porta i biancorossi in quel di Capo d'Oralndo.
Entrambe le squadre sono reduci da una sconfitta in coppa, ma le sensazioni che riportano al campionato italiano sono diverse.


Starting five:
Capo d'Orlando: Atsur, Edwards, Kulboka, Inglis, Delas.
Olimpia Milano: Theodore, Goudelock, Fontecchio, M'baye, Cusin.

Primo quarto: 11 - 16
A differenza delle precedenti uscite, il must iniziale della partita e' la ricerca costante dei lunghi, rendendo Cusin e M'Baye terminali dei giochi offensivi.  Quest'ultimo a cercare una doppia dimensione, interna esterna, con maggior fortuna nelle penetrazioni dentro il pitturato.
Capo si affida all'esperienza di Delas ed al talento di Edwards, i meccanismi non perfettamente rodati portano pero' a qualche persa di troppo in modo banale.
L'entrata di Gudaitis regala in un amen due falli subiti ed una schiacciata.
I numeri dei biancorossi dicono 0/5 da tre ed 8/12 da due, per i padroni di casa sono 6 le perse.

Secondo quarto: 31 - 33 (20 - 17)
Come spesso accade, inizio pigro di Milano, e Wojchiechowski riporta in parita' il risultato.
Nella prima meta' di questo quarto assistiamo al tentativo di Pianigiani, di redistribuire i minutaggi, dando spazio a Cinciarini, Abass e Jefferson.
Dei tre quello che da' segnali migliori e' l'americano che cerca il post basso con convinzione e con discreta presenza a rimbalzo (tre rimbalzi e tre falli subiti).
Per i siciliani fino a qui ottima partita del diciannovenne Kulboka che arriva in doppia cifra prima di fine quarto.
L'Olimpia fino a qui e' sembrata un felino sonnolento, che sta decidendo se continuare a dormire o tirare la zampata.

Terzo quarto: 46 - 48 (15 - 15)
Pianigiani non conferma il quintetto iniziale inserendo Micov al posto di Fontecchio.
M'Baye Micov firmano un cinque a zero iniziale, condito da una rubata di Theodore, ed e' time out immediato chiamato da Di Carlo.
Risponde alla chiamata Atsur con un 5 - 0 in proprio, e' Amath a ristabilire le distanze con una tripla dal centro.
Goudelock ha piu' volte l'occasione di siglare l'allungo ma litiga con il tiro da tre, Capo e' tutta sulle spalle di Atsur (10 punti nel quarto) e Kulboka che sembrano  i piu' convinti a volerci provare.
Il plus minus di Cinciarini dice -9 non aggiungiamo altro.

Quarto quarto: 62 - 68 (16 - 20)
Bertans costruisce con una tripla, e distrugge immediatamente con un fallo su tiro da tre di un Alibegovic fino a qui dannoso, a cui aggiunge due errori al tiro.
Al sorpasso siglato da Delas, Pianigiani e' costretto al time out ed a rimettere in campo JT e Mini Mamba.
La scelta di Di Carlo e' chiiaramente quella di non permettere le penetrazioni sfidando i biancorossi dalla lunga, ed in questo momento della partita paga ottimi dividendi.
In attacco si risveglia Edwards, che approffitta dell'indolenza di Abass nella difesa sul lato debole.
Arriva finalmente una tripla del Mini Mamba e squadre nuovamente in parita'.
Un paio di difese scellerate regalano quattro punti nel pitturato. 
Mini Mamba continua a sbagliare dalla lunga e' un rimbalzo di Arturas a tenere vive le possibilita' di Milano, e finalmente Goudelock la mette da due.
Si entra negli ultimi due minuti in parita'.
Delas sbaglia due volte dalla lunetta, mentre Gudaitis libero al centro dell'area non esita a schiacciare.
Theodore non sbaglia dalla linea della carita' regalando il piu' quattro Milano a quarantuno secondi dalla fine.
Edwards prende l'ennesimo rimbalzo in attacco riportando CdO ad un possesso ma JT ai liberi e' una sentenza.
Nessuno degli italiani dell'Olimpia chiude con un plus minus positivo.













venerdì 13 ottobre 2017

Portaluppi e Basilico,faccia a faccia biancorosso,intervista doppia ai due GM

Abbiamo fatto un'intervista doppia, su temi cruciali che riguardano il nostro amato sport, a due professionisti che hanno messo la loro passione per la pallacanestro davanti a tutto. Due general manager vincenti,che hanno in comune, tra le altre cose, i colori del cuore, il bianco ed il rosso.
Flavio Portaluppi,vincitore di tre scudetti con l'Olimpia Milano, uno da giocatore e due da general manager. Maurizio Basilico,il dirigente più longevo di tutta la serie A, da 24 anni a Legnano.


Buon avvio di stagione per entrambi, cosa vi sentite di promettere ai vostri tifosi:
P: Avvio di stagione sicuramente promettente. Il successo della Supercoppa e' stato un buon viatico anche se arrivato dopo pochi giorni dall'inizio effettivo della preparazone visto che i nazionali si erano uniti al gruppo da quattro cinque giorni. Gli obiettivi sono tornare vincenti in Italia e competitivi in Europa. Promesse e' meglio non farne ma abbiamo obiettivi precisi e ben identificati.
B.: Sicuramente un avvio di stagione e precampionato buoni. La squadra e' stata costruita per arrivare ai play off ed e' questo quello che mi sento di promettere ai nostri tifosi.Tutto quello che arriverà dopo sarà oro

E' costante la polemica sul basso utilizzo degli italiani in serie A. La A2 sta diventando il regno dei grandi vecchi, e' pensabile contingentare in qualche modo la situazione?
P.: Come idea generale sono abbastanza contrario alla pre costituzione di categorie protette di giocatori con diritti diversi dagli altri, siano esse generate da nazionalità o da fascia di eta'. Sicuramente il sistema pallacanestro italiana ha bisogno di qualche cambiamento e mutazione, ripeto la soluzione ideale, almeno dal mio punto di vista, non ritengo essere la protezione di determinate fasce.
B.:Secondo me l'A2 e' un campionato bello, alcune societa' hanno puntato forte sui due stranieri, ma al contempo si vedono anche giocatori italiani con minuti importanti. L'ideale,in serie A sarebbe mettere per regolamento qualche italiano in piu' e qualche straniero in meno. Ritengo importante anche per l'affezione della gente che va al palazzetto identificarsi con qualche giocatore italiano. Secondo me e' impensabile non vedere giocare nel massimo campionato uno come Matteo Frassineti.


Livio Proli, forse anche un po' provocatoriamente, ha proposto di mandare i nostri giovani in Slovenia a fare esperienza in una squadra satellite. E' necessario? Esiste un'alternativa meno traumatica?
P: Non so se questa proposta sia l'unica e quindi sia necessario mandare i nostri giovani giocatori all'estero e quindi permettere ai talenti promettenti, che hanno magari 15/16/17 anni di terminare la propria fase di sviluppo e quindi potersi poi imporre a livello seniores. Certamente e' una proposta interessante che stiamo valutando con il presidente. Gia' il fatto che nella domanda ci si chieda se non esiste un'alternativa meno traumatica e' significativo del perche' la realta' a livello seniores , sempre parlando di pallacanestro, e' traumatica. Perche' ti trovi di fronte giocatori di diverso talento di diversa fisicita', provenienti da nazioni completamente diverse per cultura ed organizzazione. L' iper protezione dei nostri ragazzi e' un elemento che non aiuta a sentirsi parte di una realta' che a questo livello ti trovi necessariamente a dover affrontare. L'idea e' anche quella di far conoscere questa realta' a livello anche piu' basso dal punto di vista fisico tecnico e competitivo, in maniera da essere più pronti quando dovranno calcare palcoscenici piu' importanti.
B: Investirei di piu' sugli allenatori e cercherei di avere piu' strutture a disposizione, aumentando in maniera incredibile le tempistiche di allenamento. Avendo a disposizione piu' ore su cui lavorare come in Slovenia. Ribadisco che la cosa piu' importante e' lavorare sui tecnici, cercando di fare insegnare ai nostri ragazzi l'ABC della pallacanestro ragionando sui fondamentali senza perdersi in inutili tatticismi soprattutto per le prime fasce d'eta'.
Da parte nostra stiamo provando con il progetto ABA di inserire uno o due dei nostri giocatori non per fare panchina ma per dare minuti importanti come e' stato lo scorso anno con Battilana e Roveda. Anche quest'anno l'avvio di campionato ha visto Roveda grande protagonista nella vittoria con Roma.

Impensabile pensare ad un centro federale come quello francese? Da cui è uscita gente come Diaw e Parker. Se non ricordo male c'era un progetto legato alla squadra dell'Aeronautica poi svanito nel nulla.
P.: Anche qui tutto e' pensabile, il problema principale e' che in questo momento le squadre anche di vertice fanno poco settore giovanile di alto livello, poco reclutamento, pochi investimenti in questo campo. Di conseguenza qualsiasi idea e' da poter valutare. La Federazione non puo' essere esclusivamente uno spettatore deve avere un ruolo di volano, di promozione, di sostegno e supporto alle squadre che investono, e tanto, nel settore giovanile. Un'ipotesi da valutare e' quella di un centro federale, come tutte le ipotesi che portino ad una maggior presenza sul territorio, a  maggior capacita' di reclutamento, allo sviluppo di giovani giocatori, penso siano ben accette. La prima risposta che il movimento deve dare e' migliorare la capacita' di reclutare ed avvicinare i giovani a questo sport. Non solo i ragazzi che gia' lo praticano ma anche i potenziali atleti.
B.: Tutto e' pensabile, bisogna avere le persone e le idee per portare avanti dei progetti. Penso che in questo momento il basket in Italia abbia bisogno di idee concrete e di qualcuno che prenda decisioni. Ovviamente necessitano delle risorse per portare avanti i progetti.


Siete entrambi stati grandi giocatori per le rispettive categorie.
Cosa è cambiato in questi vent'anni?

 P.: La pallacanestro attuale ha caratteristiche fisicità e di dinamismo molto diversa rispetto a quella di vent'anni fa.   E' cresciuta la componente dinamica,  l'esplosivita', la rapidita' in tutte le posizioni dal play al centro. L'introduzione del tiro da tre punti ha allargato il campo, ci sono lunghi che tirano tranquillamente da dietro la linea, ma contestualmente si e' ristretto per l'atleticita'. Tanto che al di la' dell'oceano si sono trovati adattamenti anche difesivi  per permettere al campo nuovamente di allargarsi come l'introduzione dei tre secondi difensivi, che esaltano le qualita' di uno contro uno dei giocatori. Questa e' sostanzialmente la direzione che sta prendendo la pallacanestro moderna. C'e' sicuramente meno attenzione all'insegnamento ed alla cura dei  fondamentali rispetto a quello che era la formazione di un giovane tanti anni fa. Puo' anche essere che il dinamismo e velocita' delle azioni portino a minor controllo e di conseguenza fa sembrare alcuni giocatori meno tecnici.
B.:  Grazie innanzitutto per avermi affiancato a Flavio, che e' stato esempio di grande professionalita' per come si sta in palestra,andavo a vederlo e tifavo per lui ad Arese,ed ho un ricordo splendido di lui come giocatore. Io sono solo un giocatore che ha fatto il massimo per quello che poteva fare negli anni '90. La cosa piu' bella che ho potuto fare e' stata fare appassionare molte persone, e reputo una cosa molto bella che in tutti i posti dove ho giocato si ricordino di me in maniera positiva.
Oggi stiamo parlando di un basket diverso, dove l'atletismo e' predominante sulla tecnica.

Qual' è la più grande differenza tra giocare e dirigere? 
P.: Essere dirigente e' per me motivo di orgoglio e di grande soddisfazione dal punto di vista sportivo, perche' sono rimasto in un ambiente che adoro. Mi ha dato la possibilita' di valutare in maniera piu' attenta e dettagliata il lavoro di un team rispetto alla visione che avevo sicuramente miope nel momento in cui ho avuto la fortuna di essere giocatore di buon livello. Di conseguenza apprezzo molto di piu' in questo ruolo la capacita' di lavorare di squadra, di lavorare assieme per raggiungere obiettivi comuni, la capacita' di confrontarsi di programmare, discutere sulle varie situazioni e provare a trovare soluzioni. Non tutti i giocatori hanno avuto il mio approccio. Fortunatamente mi viene da dire. All'epoca come giocatore ero piu' attento alle mie situazioni personali piuttosto che avere una visione piu' ampia e piu' aperta guardando di piu' al beneficio che potevo portare o meno alla mia squadra.
B.: La differenza tra giocatore e dirigente e' un abisso.  Quando sei giocatore devi preoccuparti di te stesso, di star bene psicologicamente e fisicamente. Devi essere pronto atleticamente.  Giocando da play dovevo fare anche un po' da psicologo con i compagni di squadra, pensando un po' all'insieme.
Da dirigente ti devi preoccupare di tutte le componenti. E' una posizione molto difficile. Devi far quadrare i conti, devi avere un feeling particolare con l'allenatore in modo da prendere decisioni che facciano piacere a tutti. I giocatori hanno tante esigenze e vanno curati da tutti i punti di vista.

Quale categoria ti dà più pensieri nel tuo attuale lavoro? Coach? Giocatori? Proprietari?

P.:Per quanto detto sopra la categoria che mi da' piu' pensieri e' quella dei giocatori. Riuscire a trovare dei giocatori che hanno la capacita' di essere egoisti al punto giusto, perche' comunque tutti si e' un po' egoisti e si ha un po' la mania di essere protagonisti. Che comunque abbiano una visione orientata al beneficio di squadra penso che sia un aspetto importante della selezione dei giocatori, oppure la capacita' di trasmettere loro questo tipo di approccio penso che sia determinante perche il bene del singolo non sempre e' il bene di un gruppo di lavoro.
B.: Ho la facilita' di avere un presidente come Marco Taiana che e' uno dei miei migliori amici , se non il migliore, che mi rende facile dire le cose. Probabilmente non riuscirei a fare la stessa cosa con altri proprietari.


Esposito, Buscaglia, Di Carlo. Nessuno dei tre ha trovato una panchina nelle squadre di alto livello in serie A. Chi ha cambiato è andato sull'usato sicuro. Troppo difficile scommettere sull'allenatore? (Trinchieri per trovare una grande panchina è dovuto emigrare)
P. : Non ritengo sia piu' difficile scommettere sull'allenatore e' semplicemente questione di tempistiche e di momento. Facendo dei nomi un progetto sicuramente molto interessante e' quello della Virtus Bologna che ha confermato l'allenatore della promozione, Buscaglia e' in un club che ha giocato la finale, la Reyer da campione d'Italia non aveva ragione di cambiare. Ognuno ha il proprio percorso, quello di Trinchieri sicuramente molto positivo lo ha portato all'estero, altri hanno avuto la possibilita' di affermarsi facendo tanta gavetta. Superare i confini non e' una punizione, ed in uno sport sempre piu globale come e' la pallacanestro, alcune volte e' maturare consapevolezza della qualita' del proprio lavoro ed aprirsi orizzonti migliori e piu' prolifici rispetto a quello che sarebbe potuto essere rimanere in Italia.
B.: La scelta dell'allenatore e' sempre una scommessa. In genere con il presidente si ha un'idea di che tipo di squadra costruire, quindi la scelta dell'allenatore e' legata alle loro caratteristiche e questo. Stiamo parlando di tre allenatori super, con Esposito che e' stato oltretutto un grande giocatore con grande carisma. Trinchieri e' una cosa impossibile pensare che non sia su una panchina italiana. Lo considero uno dei migliori allenatori italiani ed e' un danno incredibile non averlo nel nostro campionato.


Un americano di A2 che consiglieresti a Flavio e un Italiano da far crescere che consiglieresti a Basilico?
P.: Penso che il miglior prospetto anche dal punto di vista fisico atletico sia Okeke, che ha comunque gia' avuto minuti in campo a Torino, partendo anche una volta in quintetto. Potrebbe aver senso per lui cercare piu' minuti in campo facendo un anno in lega2. Comunque il livello del giocatore dal punto di vista atleti ed  istruttori di prima fascia come Luca Banchi e Paolo Galbiati, che a Milano conosciamo molto bene, di conseguenza il suo percorso potrebbe essere soddisfacente e funzionale rimanendo dov'e'.
B.: Come premessa ritengo che la nostra coppia di americani sia fra le migliori del campionato (quindi Flavio non pensare di portarceli via!). Dal maggior quotidiano sportivo italiano e' stato fatto piu' volte il nome di AJ Pacher, nel suo ruolo, come candidato ad una squadra di serie maggiore. Ritengo ci siano comunque altri americani degni di una chance al piano di sopra, pur riconoscendo che si parla di un livello superiore.

A quando un derby al Palalido? 
P.: Un derby per la verità c'e' gia' stato a Bormio un po' distante da Milano. Simbolo della problematica che ormai stiamo vivendo da anni. Il Palalido e' un'annosa questione che sembra in via di risoluzione. Aspettiamo quest'inaugurazione e poi ci sara' modo e piacere di confrontarsi con un progetto ambizioso ed organizzato come quello di Legnano.
B.: Un derby al Palalido? Magari! Parlando seriamente la categoria per il Legnano Basket e' comunque l'A2,campionato impegnativo e che da molte soddisfazioni.Colgo l'occasione per ringraziare due persone che lavorano nel Legnano da sempre con grande passione ed energia,Max Giudici e Lollo Prandi

Ringraziamo i due general manager che si sono prestati a rispondere alle domande di noi appassionati con grande slancio e collaborazione.

E comunque sempre forza Biancorossi

M. e P.










giovedì 12 ottobre 2017

Cska - Olimpia le pagelle

Le pagelle di CSKA - Olimpia

Goudelock 6,5 Nel primo quarto fantascentifico dell'Olimpia e' fra i trascinatori, scompare con l'andare della partita e subisce la pressione della difesa avversari. Si puo' dare di piu'
Theodore: 5,5 Perde il filo del discorso quando il gioco si fa duro, sanguinosissime alcune palle perse durante la rimonta russa. A meditare.
Micov 7,5 Con i gradi di capitano piazza una partita da vero leader, e' anche l'ultimo a mollare il colpo. Guerriero.
Kalnietis 5,5 Qualche buona giocata in P&R con Gudaitis, non riesce a fermare l'emorragia quando viene chiamato a prendere in mano la squadra. Alla ricerca di se stesso.
Tarcewski 6 Parte da cinque titolare all'esordio in EL, alterna cose buone ad ingenuita' pazzesche. Arriva poi Hunter a fargli capire cosa lo aspettera'. Novellino
M'Baye 5 Qualche cosa buona nel primo quarto, poi non si hanno piu' tracce di lui. Evanescente.
Jefferson 4 Nei due minuti in campo e' spettatore di quello che gli succede intorno Ectoplasma
Bertans 6 Piazza alcune giocate di classe, poi anche lui si fa trascinare nel marasma generale. Soffre la staticita' del gioco in attacco. Comunque in doppia cifra. Silente
Gudaitis 7 Ne mette 15 prende 6 falli per contro 3 rimbalzi sono pochini. Vista l'eta' e' tanta roba ma con centri come Hunter mangia ancora tanta polvere. Per ora la grande sorpresa di questa squadra. Lottatore

Pianigiani 6,5 Quanto fatto in campo e' anche merito suo, non e' pero' in grado di ripigliare le redini della squadra quando va in confusione.

L'Olimpia sogna per due quarti, sono Rodriguez e De Colo a risvegliarla.

L'Olimpia si trova ai nastri di partenza di Eurolega, chiamata a cancellare due stagioni a dir poco negative, le statistiche dicono 11/40.
Il calendario le mette di fronte nelle prime giornate almeno tre delle candidate a giocarsi la final four di Belgrado.
Si parte dal CSKA orfano di Milos Teodosic, rimpiazzato degnamente dal Chaco Rodriguez che ritorna da questa parte dell'Atlantico scegliendo il progetto di Itoudis.
Fra le cose che questa squadra e' chiamata a far dimenticare c'e' la pessima esibizione dello scorso anno in quel di Mosca.

Starting Five
CSKA: De Colo, Westermann , Vorontsevich, Kurbanov, Hines
Milano: Theodore, Goudelock, Micov, M'Baye, Tarczewski

Primo quarto: 16 - 30
Milano inizia con il piede giusto la sua stagione, attaccando la difesa moscovita dal perimetro, e punendola con costanza soprattutto con Micov e Goudelock.
Il CSKA invece cerca di punire i milanesi attaccando l'area, cercando di punire l'inesperienza di Kaleb.
Si arriva al piu' dieci Milano con una tripla di M'Baye e neanche un tiro sbagliato nei primi quattro minuti.
E' giunto il momento della trazione lituan inaugurata con due P&R centrali Mantas to Arturo.
Si chiude un quarto al limite della perfezione, 8/11 da due e 4/6 da tre.

Secondo quarto: 38 - 48 (parziale 22 - 18)
I ragazzi toccano immediatamente il piu' 16, ma subiscono un 5 - 0 firmato Antonov Hunter.
E' quest'ultimo a mandare in crisi la difesa milanese che fatica a prendergli le misure, mentre si inceppa l'attacco producendo solo tre punti in quattro minuti.
Sono Vlado e JT a sbloccare la situazione, ma sono due triple ed una penetrazione del Chaco ad accorciare ulteriormente le distanze.
Sono troppi i cinque rimbalzi concessi ad Hunter che mette la propria firma su questo quarto, bravi i ragazzi a reggere all'assalto del CSKA.

Terzo quarto: 65 - 64 (parziale 27 - 16)
Spallata immediata dei russi, guidati dal Chacho, 13 - 2 e partita riaperta, con JT e MiniMamba che dall'altra parte litigano con il canestro.
Arrivano due dolorosissime perse, con JT che serve direttamente Higgins e con un fallo in attacco di Kaleb.
La pressione dei padroni di casa in questi pochi minuti ha messo in evidenza i grossi limiti di playmaking di Milano.
Milano ha il merito di non crollare e di continuare a giocare guardando gli avversari negli occhi, ma sono troppe le palle perse dovute alla pressione difensiva dei russi.
Rimonta firmata il Chacho - Higgins.

Quarto quarto: 93 - 84 (parziale 28 - 20)
Purtroppo per l'Olimpia entra in partita anche De Colo fino a qui evanescente.
Sono Micov e Gudaitis a tenere in piedi i biancorossi, pero' Nando e il Chacho a far capire perche' sono fra i primi cinque giocatori in Europa, e' una tripla del secondo a segnare il +8 Mosca e decretare sostanzialmente la fine della partita.   
Resta il tempo per vedere un altro paio di perle che il francese  regala agli appassionati di basket.
I biancorossi non hanno piu' la forza di reagire escono comunque a testa alta da questa partita.


Per noi i migliori in campo Vlado Micov ed Arturas Gudaitis.
Peggiori in campo l'oggetto misterioso Jefferson e Jordan Theodore che non ha saputo prendere in mano la squadra quando il CSKA ha cambiato ritmo.















mercoledì 11 ottobre 2017

L'utilizzo dei giocatori italiani dopo due giornate

Ritorniamo su un argomento che ha fatto tanto discutere dopo i campionati europei: i giocatori italiani ed il loro utilizzo.
Siamo andati a vedere dopo due giornate cosa e' successo nel campionato di A1.
Partendo dai giovani
Sono solo tre i giocatori under 20 che hanno visto il campo per piu' di cinque minuti di media a partita (Pajola, Serpilli, Okeke).
Se consideriamo gli under 22 (per cui non esiste una categoria giovanile (la quota sale a 7)
Le squadre che hanno messo in campo piu' italiani sono Brescia, Pistoia, Cantu' e Pesaro (con 6 giocatori che hanno toccato il parquet in partita).
La squadra che regala piu' minuti in campo agli italiani e' la Virtus con 119 minuti medi sui 200 disponibili.
Il giocatore italiano che e' stato piu' in campo e' Michele Vitali con 33 minuti, seguito da Ceron e Mian con 30,5.
In conclusione gli italiani occupano il campo per una percentuale vicina al 34%.
Nella tabella sottostante i numeri di tutti i giocatori italiani che hanno toccato il campo.
 
Giocatore Minuti giocati Minuti partita Media Punti
Polonara Achille 59 29,5 16
Spissu Marco 47 23,5 12
Devecchi Giacomo 16 8 1,5
Tavernari Jonathan 5 2,5 0




Alibegovic Mirza 45 22,5 10
Wojciechowski Jakub 41 20,5 7,5
Laganà Matteo 6 3 0




Baldi Rossi Filippo 33 16,5 6,5
Flaccadori Diego 38 19 6
Forray Toto 57 28,5 4




Cusin Marco 26 13 3
Fontecchio Simone 7 7 3
Cinciarini Andrea 22 11 1
Abass Abass Awudu 5 5 0
Pascolo Davide 0





Iannuzzi Antonio 31 15,5 4,5
Mazzola Valerio 26 13 3,5
Poeta Giuseppe 20 10 2
Okeke David Albright 17 8,5 1




Vitali Michele 66 33 13,5
Vitali Luca 60 30 9,5
Sacchetti Brian 46 23 8
Bushati Franko 30 15 4
Fall Abdel 15 7,5 1
Traini Andrea 10 5 1




Della Valle Amedeo 57 28,5 17
Cervi Riccardo 36 18 13,5
Mussini Federico 32 16 3,5
De Vico Niccolò 19 9,5 2,5
Candi Leonardo 43 21,5 1




Giuri Marco 57 28,5 18,5
Cardillo Marco 25 12,5 3




Ferrero Giancarlo 39 19,5 9
Tambone Matteo 25 12,5 3,5
Natali Nicola 22 11 2,5




Crosariol Andrea 54 27 9,5
Cournooh David Reginald 29 14,5 5
Parrillo Salvatore 24 12 3
Maspero Giacomo 5 5 1
Raucci Davide 4 2 0
Tassone Maurizio 3 1,5 0




Aradori Pietro 60 30 19,5
Gentile Alessandro 58 29 16
Ndoja Klaudio 45 22,5 3
Rosselli Guido 39 19,5 3
Pajola Alessandro 18 18 5




Zerini Andrea 48 24 6
D'Ercole Lorenzo 21 10,5 1,5
Filloy Ariel 31 15,5 1
Fitipaldo Bruno 53 26,5 9,5




Mian Fabio 61 30,5 9,5
Gaspardo Raphael 46 23 7,5
Laquintana Tommaso 29 14,5 5
Magro Daniele 29 14,5 3
Barbon Cesare 7 3,5 1
Onuoha Federico 3 1,5 0




Biligha Paul Stephan 26 13 5,5
De Nicolao Andrea 29 14,5 4
Ress Tomas 7 7 2
Cerella Bruno 15 7,5 1
Bolpin Riccardo 1 1 0




Ricci Giampaolo 30 15 8
Ruzzier Michele 42 21 8
Portannese Marco 27 13,5 2,5
Diener Travis 36 18 1
Gazzotti Giulio 12 6 1




Ceron Marco 61 30,5 15
Monaldi Diego 40 20 8,5
Bertone Pablo 52 26 6,5
Ancellotti Andrea 28 14 4
Serpilli Michele 16 8 1
Bocconcelli Pietro 1 1 0



































































































































































































































































































































































 

Zalgiris Kaunas - Olimpia Milano 83 - 78 - il pagellone

James: 6 - Male al tiro dalla lunga distanza. Sanguinose le due perse nel finale. Smazza 7 assist. Micov:  6,5 - Pessime percentuali al...