Abbiamo avuto la fortuna di chiacchierare con Hugo Sconochini, persona squisita e brillante, esattamente come lo si può vedere ed ascoltare nelle telecronache delle partite di Eurolega
Hugo è rimasto nel cuore dei tifosi di tutte le squadre dove ha militato, questo dà la cifra di quale personaggio sia.
A Milano,a distanza di quasi 15 anni dall'ultima apparizione, è ancora amato. Nato in Argentina, nel 1971 è arrivato in Italia a Reggio Calabria a 19 anni. Ha svolto tutta la sua carriera in europa, vincendo due volte il titolo italiano con la Virtus Bologna, un campionato spagnolo col Tau Vitoria, due Eurolega,di cui una da mvp, sempre con la Virtus. Un oro olimpico nella storica finale di Atene contro la nostra nazionale, ed un argento mondiale ad Indianapolis.
Lasciare l'Argentina a 19 anni non è state facile, che ricordi hai di quel momento?
Un'esperienza molto contrastante. Mia madre era contrariata ed invece mio padre spingeva per farmi conoscere un mondo nuovo che fino a quel momento avevo appreso solo sui libri. Sono partito con tutte le perplessità che può avere un adolescente proveniente da un piccolo paese di ventimila anime dove tutto era meno esasperato.
Perchè tutte le tifoserie dove hai giocato hanno un ricordo splendido di te?
Forse perchè non ho mai fatto calcoli; perchè mi divertivo in tutto ciò che facevo e vedevano in me tutto ciò che avrebbero voluto essere loro; vedevano un attaccamento alla maglia, quello che oggi non c'è più; un atteggiamento corretto nei confronti della società e dei compagni..magari un po' meno con gli avversari (ride). Forse anche il fatto di fermarmi a parlare con i tifosi dopo una sconfitta, quando avrei avuto voglia di tornare a casa a 200 km/h, è stato apprezzato.
Chi è il miglior coach che ti abbia mai allenato?
È come se mi chiedessi se voglio più bene a mamma o a papà.
Recalcati, perchè mi ha svezzato, mi ha dato la possibilità di esprimermi dentro un campo da gioco. Poi dico Magnano, per la qualità delle vittorie (oro olimpico ad Atene), a seguire Messina, Tanjevic, Caja. Tanti e ottimi..in una vita ne ho vissute già tre.
Chi è stato il tuo compagno più forte?
Sasha e Manu sono i principali candidati (Danilovic e Ginobili)..poi Nocioni, Oberto e Scola..possiamo fare un quintetto olimpico.
Chi è stato l'avversario più forte con cui ti sei confrontato?
Mi ripeto perchè li ho anche avuti come avversari: Sasha e Manu e a loro aggiungo Myers. Questo sport è un gioco di collaborazione, un avversario forte si ferma con un sistema.
Qual è il gruppo di compagni con cui ti sei divertito di più?
Ricordo piacevolmente la prima esperienza romana del 1995, allenato da Caja, perchè eravamo tutti giovani e sconosciuti ed abbiamo riempito il PalaEUR, cosa che non succedeva da molti anni..la seconda, quella di Pesic, mi sono divertito un po' meno (ride).
Hai qualche rimpianto nella tua carriera?
Ho il rammarico di non aver messo la voglia e l'impegno necessari per entrare in NBA quando avrei potuto e di non aver costruito un tiro più affidabile che mi avrebbe permesso di divertirmi ancora di più. (torna di nuovo l'elemento divertimento, forse questa è la chiave del successo di Hugo).
Eurolega: la tua favorita, il potenziale MVP, un rookie ed il ruolo dell'Olimpia milano?
Adesso è presto per fare dei pronostici. È un'Eurolega strana a causa del suo format. Un potenziale MVP potrebbe essere Llull, mi piace anche James di Milano. Per l'Olimpia è lecito l'obiettivo play-off, mercoledì sera lo hanno dimostrato dando 50 punti al Real Madrid in un tempo.
Tifi per qualche squadra in NBA?
No, ho imparato a non tifare. Non permetto a nessuno di farmi stare male.
Quale sport consiglieresti di fare ad un bambino?
Qualsiasi sport. Solo questo, tenersi lontano dalla strada ed imparare a condividere le emozioni. Fare due/tre sport durante la settimana anche se in Italia è complicato a causa di impegni scolastici.
Sei pro o contro la quota italiani?
Gli italiani devono giocare solo se se lo meritano. Vorrei che le squadre tornassero a lavorare seriamente sui settori giovanili, che ci fosse una competizione Eurolega under 18, inoltre dovrebbero essere introdotte le squadre satellite in A2 e in B.
Mike Hall ha scritto su twitter che una squadra in trasferta a Milano, anche se sotto di 15 punti, può ribaltare il risultato perchè il pubblico del Forum è freddo. Cosa ne pensi?
Il pubblico di Milano ama lo spettacolo e spesso riesce a farsi trascinare dall'entusiasmo della squadra, ma a volte servirebbe il contrario. Non tollero insulti ad arbitri ed avversari, ancora meno oggetti in campo, ma il rumore ed il tifo dagli spalti sono indispensabili.
Ringraziamo di cuore Hugo, con questa intervista noi abbiamo potuto godere della sua compagnia e della sua professionalità.
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