mercoledì 27 settembre 2017

Che fine faremo?

Il nostro movimento sta sprofondando negli abissi. Chi ama il nostro sport non può non soffrire, memore di quello che abbiamo vissuto in passato e vedendo piccole nazionali come Lettonia e Slovenia sorpassarci inequivocabilmente.
Fa male vedere pochissimi spettatori alla finale di Supercoppa, comunque primo trofeo in palio della stagione. A posteriori siamo a discutere sulla scelta della location, mentre in Spagna, dove esiste un movimento vero e solido, hanno superato gli 11.000 biglietti staccati a giornata. Per essere precisi si giocava a Gran Canaria  sicuramente non fra i luoghi piu' comodi da raggingere, non Madrid o Barcellona.
Per curare il grande malato, secondo noi, sono cinque i punti focali su cui lavorare
La scuola
Le strutture
I dirigenti sportivi
Gli allenatori
La nostra conformazione fisica
Preso atto che per quest'ultimo punto ben poco possiamo fare, se non fare accoppiare persone fisicamente prestanti ed atletiche, un po come fanno in Cina ed in Russia, forse c'e' da chiedersi perche' i ragazzoni italiani preferiscono giocare dietro ad una rete.
Magari perche' la Fipav e' riuscita a dare continuita' ad un movimento costantemente al top mondiale, e soprattutto visibilita' continua sui media.
Su questo piano anche il Rugby puo' insegnarci qualcosa, e stiamo parlando di uno sport dove non si e' mai vinto niente a livello internazionale, in cui pero' si sono cavalcati in modo egregio i personaggi carismatici che nel tempo hanno indossato la maglia azzurra.
Inoltre e' chiaro che nel basket odierno bisogna lavorare, e anche tanto sul fisico, senza accontentarsi di quello che madre natura ti regala.

....passiamo agli altri 4 punti
La scuola, secondo noi il punto focale.
In Europa abbiamo casi di nazioni dove si mette la scuola al centro dei programmi sportivi
In Francia, testimonianza raccolta personalmente in occasione degli europei di lille 2015, l'allenatore del Nancy, pro A francese, nel contratto con la sua società ha l'obbligo di svolgere 16 ore di insegnamento di basket nelle scuole della città. 
In Slovenia fanno psicomotricità, seriamente, dal secondo anno di asilo fino alla fine della nostra terza media
Da noi? Praticamente eliminati i giochi della gioventù. Ginnastica fatta in classe con l'insegnante di geografia.
Le ore di educazione fisica usate x recuperare i compiti o prepararsi per la materia successiva
Proccupante questo studio pubblicato recentemente: verso il grado zero delle capacita' motorie.
Le strutture..
Abito in una città di 50000 anime. C'è un canestro, di fianco all'ingresso della tangenziale, è senza retina e il ferro traballa. Nonostante tutto d'estate c'è la fila come all'Esselunga il sabato pomeriggio
Quest'estate, grazie ad una iniziativa privata, hanno montato un campo di tre vs tre, in piazza sotto il municipio. Un successo incredibile. 
Lo scorso anno la giunta ha destinato una somma ingente per ristrutturare la scala liberty della stazione, sita in una zona disagiata. Vorrei mostrare le foto di come è ridotta
Una citta' come Milano in questo momento non ha un proprio palazzetto dello sport degno di questo nome e la ricostruzione del Palalido e' seconda solo alla Fabbrica del Duomo.
In Italia sono solo quattro le strutture con capienza superiore ai 10.000 posti, escluso Torino tutti con piu' di venti anni sulle spalle.
Le ultime finali scudetto si sono giocate in strutture piu' simili a palestre che palazzetti (Trento capienza 4.000 e Mestre 3500 persone).
I dirigenti e gli allenatori
Se ne fregano delle giovanili, anche a causa di regole assurde che non premiano in alcun modo chi punta realmente sul settore giovanile. 
Incide sicuramente la mancanza di pecunia per cui stanno scomparendo i grandi vivai e ci si affida sempre piu' alle piccole societa'. 
Oltretutto anche dove esistevano le eccellenze, arriva il Gerasimenko di turno a far piazza pulita di quanto di buono creato nel tempo.
L'ultima moda è di chiedere agli allenatori, delle rispettive squadre, di puntare su un solo elemento, massimo due, per ogni gruppo. 
Così da destinare forze ed attenzioni sul prospetto, magari a 12 13 anni
Quindi cassare 10-12 elementi che pagano la stessa quota, e vengono trattati in modo diverso.
Ho fatto il dirigente accompagnatore ed ho trovato in linea di massima allenatori molto preparati, tecnicamente. Dal punto di vista umano hanno difficoltà notevoli.
Uno di loro, poi, ad un gruppo di tredicenni, ha candidamente detto "rassegnatevi, solo tizio e Caio arriveranno a un buon livello, forse. Gli altri sono scarsi e quest'anno faranno i valletti ai primi due." Tutto questo in un gruppo eccellenza. Risultato? Tre valletti hanno cambiato squadra seduta stante e a distanza di tre anni giocano ad un discreto livello da protagonisti

P.

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