mercoledì 23 agosto 2017

Torneo dell'Akropolis : Italia 65 - Serbia 73

L'Italia affronta il torneo dell'Akropolis, ultima tappa di avvicinamento all'Europeo, reduce da tre partite deludenti in quel di Tolosa, tanto da aver costretto coach Messina a rivedere le proprie idee richiamando in squadra Marco Cusin.
Primo avversario la Serbia di coach Djordjevic, vice campione olimpica, priva del suo leader Milos Teodosic e di Miroslav Raduljica che in nazionale ha comunque sempre fornito buone prestazioni.
In settimana coach Messina ha messo in chiaro che questa squadra potra' fare strada solo mettendo in campo gran garra in difesa.

Solito quintetto per gli azzurri: DH, Beli, Datome, Melli e Cervi.
Si parte ed i serbi attaccano subito nel pitturato, con Marjanovic e Macvan a mettere in difficolta' Cervi che concede in due occasioni consecutive un 2+1.
L'Italia in attacco produce buoni attacchi in transizione frutto di una difesa aggressiva sugli esterni, tenendo bene anche con l'entrata delle seconde linee.
Piu' due a fine quarto, nonostante gli undici tiri liberi concessi agli slavi, quasi tutti dovuti alla difficolta' ad affrontare lunghi di stazza superiore.
Meno fluido l'attacco italiano alla ripresa de gioco, con la difesa serba che battezza DH dalla lunga.
Il quintetto leggero con Burns da cinque tiene bene anche dentro il pitturato, ed e' small ball per quasi tutto il quarto.
Italia in scia, il risultato a meta' partita e' 38 - 40, fino a qui un'altra squadra rispetto a quella vista nelle precedenti tre partite.
Ad inizio terzo quarto arrivano tre triple consecutive, prima di Beli e poi, finalmente, di Daniel Hackett e di Datome, un altro giocatore che nelle ultime partite ha litigato con il ferro.
Piu' sette e massimo vantaggio Italia.
Entra Filloy e si spegne la luce in attacco, in tre minuti i nostri avversari recuperano il gap e controsorpasso. 
Nonostante la sbandata siamo ancora in partita alla fine del quarto sono solo tre i punti di svantaggio.
La classe di Bogdanovic conduce i serbi ad aprire il primo break pesante, piu' otto Serbia.
A questo punto manca la capacità di muovere l'attacco con continuita' e ricucire lo strappo, mentre l'aggressività difensiva permette di non affondare.
65 - 73 il risultato finale, ma questa volta e' un'altra Italia.

Nostro MVP: Marjanovic, dominio assoluto sotto le plance.
Queste le nostre impressioni a fine partita:
Rispetto alle uscite precedenti migliora, e di tanto, la difesa italiana .
Troppe palle perse gratuite, alcune volte direttamente dalla rimessa, e qualche violazione di passi di troppo.
L'unico playmaker presentabile in questo momento e' DH, anche se un po' troppo battezzabile al tiro.
Cusin si fa preferire a Cervi, sia per posizione difensiva che per qualita' dei blocchi portati.
Nello small ball Burns e Biligha molto sul pezzo a compensare la mancanza di stazza.
Non ci e' piaciuto Dada in attacco cosi' lontano dal canestro.
Per i tifosi biancorossi qualche bel duello Macvan Pascolo.

M.


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